L'atlante è la prima vertebra cervicale ed è situata proprio sotto l'occipite. Essa, come evoca il suo stesso nome, si chiama Atlante perché, come il gigante mitologico, ha il compito di sostenere il peso della testa. La sua forma ricorda, grossolanamente, un anello perché si deve raccordare con la sottostante seconda vertebra cervicale, di nome Epistrofeo, che presenta un perno (Dente) attorno al quale ruota Atlante.
L'unione dell'Atlante con l'Epistrofeo forma l'articolazione atlo-epistrofea. Il corretto allineamento dell'Occipite con l'Atlante e l'Epistrofeo sono alla base del benessere della persona, molto di più di quanto si pensi. Quando quest'articolazione subìsce un trauma può presentare uno spostamento (generalmente trasversale) dell'Atlante rispetto all'Occipite e all'Epistrofeo ed è a questo punto che si può parlare di Sublussazione dell'Atlante, comunemente nota come colpo di frusta.
LE DOMANDE TIPICHE DEL PAZIENTE
(ossia quello che vorreste sapere ma a volte non osate chiedere)
E’ una disciplina essenzialmente manuale che ha come principio fondamentale l’unità del corpo e come obiettivo il ristabilimento dell’armonia tra le varie parti che compongono quest’unità (sistema nervoso, apparato muscolo-scheletrico, apparato cardio-vascolare, etc...) stimolando le nostre capacità di autoguarigione. L’Osteopata quindi cercherà non solo di alleviare il dolore, ma si impegnerà nella ricerca della causa per ricreare, ove possibile, quell’armonia fra i sistemi, sintomo di buona salute. Per raggiungere questo scopo, egli procederà con manipolazioni che saranno sempre dolci, non traumatiche e non dolorose.
L’osteopata (qualora non sia già laureato in Medicina) NON è un medico, non effettua diagnosi ma valutazioni, non prescrive esami ma sottopone al medico curante le proprie valutazioni chiedendone il parere, ma soprattutto NON prescrive MAI farmaci. Chi non rispetta queste semplici ma importanti regole incorre nel reato (penale) di esercizio abusivo della professione medica.
Secondo me non è una terapia alternativa, direi casomai complementare. L’osteopatia è praticata nella più rigida osservanza dei dettami della medicina, nel rispetto dell’anatomia e della fisiologia,da professionisti che, il più delle volte, hanno già conseguito una laurea in fisioterapia o in medicina. Al Parlamento Italiano è al vaglio un progetto di legge che regolamenterà la materia affidando alle Università Statali la formazione dei futuri osteopati, nell’ambito delle facoltà di Medicina, come già succede in molti paesi dell’Unione Europea.
In Italia si diventa osteopata dopo 5 anni (scuole full time) o 6 anni (scuole part time) di studio, con un monte ore di teoria e di pratica rigidamente stabilito dal ROI (Registro degli Osteopati d’Italia) e che è lo stesso per tutti i paesi della CEE. In paesi come Inghilterra o Francia l’osteopatia è una branca della medicina e, pertanto, il suo insegnamento è affidato alle Università. In Italia si sta arrivando, lentamente, a questa soluzione anche e sopratutto per garantire la sicurezza del paziente. In atto possono accedere alle scuole di osteopatia, riconosciute dal ROI, solo i laureati in medicina, in fisioterapia (nelle diverse specializzazioni) ed in scienze motorie.
La valutazione comincia sempre con l’intervista, cioè la raccolta dell’anamnesi e delle informazioni da parte dell’osteopata. In questa fase è opportuno mostrare, se richiesti, tutti gli accertamenti diagnostici e le analisi compiute in precedenza, anche se non strettamente collegati al “problema” oggetto della visita. Il paziente ha sempre chiaro di cosa soffre. Magari non sa esplicitarlo in maniera corretta ma conosce profondamente il proprio disturbo, specie se antico. Terminata l’intervista si procederà alla valutazione vera e propria che metterà in evidenza le problematiche mediche vere e proprie e quelle di pertinenza osteopatica, oggetto del trattamento. Ricordatevi che se il vostro osteopata si accorge, in sede di visita, che il vostro disturbo è di competenza esclusivamente medica, egli sarà il primo a consigliarvi una consulenza specialistica al riguardo. Se, terminata anche questa fase, il vostro disturbo risulta di competenza inequivocabilmente osteopatica, cioè si tratta di una disfunzione e non di una lesione strutturale vera e propria, l’osteopata, con il vostro consenso, procederà al trattamento vero e proprio cioè metterà in atto tutte quelle manovre (strutturali, viscerali, fasciali o cranio-sacrali) che egli reputerà più idonee per consentirvi di recuperare il vostro equilibrio e la vostra omeostasi, necessari per attivare l’autoguarigione. Tenete presente che, secondo la medicina olistica, in realtà, la malattia ed il benessere, non esistono. Esiste solo la capacità, del nostro corpo, di adattarsi o meno ai traumi (psichici o fisici) della vita.
Non esiste in Italia un tariffario univoco e regolamentato. Nella pratica vi possono essere delle differenze tra la prima seduta e quelle successive. Poi esistono delle differenze di prezzo tra diverse regioni d'Italia o addirittura tra città e piccoli centri anche della stessa regione. Vi posso dire che io ho riscontrato, lavorando in diverse regioni d'Italia, cifre che vanno da un minimo di circa 50 euro ad un massimo di 150 euro. Il tutto a discrezione assoluta dell'osteopata.